Mil­len­ni di uti­liz­zo sul cam­po han­no for­gia­to il pas­tore apuano, che fino a non molti anni fa (come altre razze o tipi sim­i­lari) era però in procin­to di scom­par­ire. Questo – moti­va­to fra l’altro dal­la gen­erale dimin­uzione del­la pas­tor­izia – pure a causa di una non conoscen­za di una parte dei pas­tori anche locali, erronea­mente attrat­ti da altre razze canine famose ma che nul­la han­no a che fare con ter­ri­tori come le Alpi Apuane e gli stes­si Appen­ni­ni. È il caso del pur otti­mo, ma in altri con­testi, Bor­der Col­lie, raz­za rel­a­ti­va­mente recente (XVII sec­o­lo) uti­liz­za­ta in Gran Bre­tagna, che in prat­i­ca è un enorme pas­co­lo qua­si pri­vo di alberi e con dol­ci declivi che nul­la han­no a che fare con le nos­tre mon­tagne. E per di più pri­vo di preda­tori sel­vati­ci, in prim­is il lupo, il che ha favorito la selezione di ovi­ni con una minore dif­fi­den­za anche ver­so il cane.

Sal­va­to dall’estinzione, il Cane delle Alpi Apuane è ad oggi dif­fu­so su tut­to il com­pren­so­rio mon­tu­oso del­la Lig­uria Ori­en­tale e dell’Alta Toscana, con una den­sità preva­lente nelle aree del­la Luni­giana e del­la Luc­ch­esia, lad­dove mag­gior­mente si sono­con­ser­vati gli antichi mestieri pas­torali e con­ser­vate in par­ti­co­lare le razze ovine e caprine autoctone.Un gius­to trib­u­to al suo val­ore è pre­sente nell’Oasi di Cam­pocati­no pres­so il comune di Vagli Sot­to (LU) in Garfag­nana, dove è sta­to eret­to nell’anno 2006 un mon­u­men­to ded­i­ca­to al pas­tore, rap­p­re­sen­ta­to vesti­to con gli abiti tradizion­ali del XIX sec­o­lo, accan­to al quale siede il fedele indis­pens­abile ausil­iario del suo lavoro: si trat­ta anco­ra una vol­ta di un cane da pas­tore di taglia media e di aspet­to lupoide, lo stes­so che guar­da­va il dio Sil­vano nelle raf­fig­u­razioni degli antichi Lig­uri-Apuani.

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